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Quella sera alla birreria “Ai buei” di Bassano del Grappa, con Riccardo e Andrea

Lo scortò all’ingresso della birreria “Ai Buei”, una birreria sui generis, ospitata in un condominio del centro storico di Bassano. Dall’esterno “Ai buei” sembrava un negozio di merceria, con le tende a fiori per oscurare le vetrine, ma i gruppi di ragazzi con il boccale di birra in mano, fuori del locale, lo indicavano, senza alcun dubbio, come un posto dove si beveva, e bene.

L'interno della birreria
L’interno della birreria

La fauna era la più assortita: ragazzi e ultraquarantenni affollavano il locale in un mix di generazioni e di culture. Rumorosi ma pacifici, trascorrevano la serata bevendo, ridendo e facendo battute. Qualcuno, appoggiato a un pilastro abbozzava anche qualche avance. Oscar, con Luca, si fece strada tra i ragazzi alticci che sostavano fuori e, finalmente, raggiunse il banco.
«Due medie» disse Luca.
«Meglio quattro» rilanciò Oscar.
«Cosa ci facciamo con quattro birre medie?»
«Le beviamo, cosa se no?»
«Ma è un litro di birra, a stomaco vuoto.»
«Ma sì, è acqua! E poi, dopo il primo sorso, il tuo stomaco non sarà più vuoto.»
L’omone barbuto, dietro al banco impiegò quasi due minuti a spillare alla tedesca le quattro birre medie HB.

«Per chi sono le altre due?»
«Per voi due» rispose Oscar indicando il barman e il suo collega che portava lunghi basettoni e una barba scolpita in maniera bizzarra.
«Grassie, ma ne gavemo xa do’ verte de ‘a del banco.» soggiunse quello
«Vuol dire che berrete quelle, quando andrete de ‘a e queste quando verrete de qua. Salute!»
Senza attendere altro, Oscar fece tintinnare i boccali in un brindisi goliardico, si attaccò al suo mezzo litro e ne trangugiò più della metà in una sola sorsata mentre Luca lo osservava meravigliato e divertito.

Nel frattempo anche il barista con la barba scolpita e i basettoni si era avvicinato e, mentre Oscar mandava giù la sua birra, impugnò il boccale, fece un cenno di cincin, un sorriso, poi tirò un sonoro rutto e attaccò a bere.

Oscar aveva appena conosciuto Ricky e Toiz.

(Estratto dal capitolo 2 de “Il paese delle donne” di Ciro Iodice Napodano)